giovedì 24 dicembre 2020

LA SINTESI FINALE: (un aiuto per orientarsi nel blog)

 L'Apparecchio Faradico è uno strumento tanto sconosciuto quanto curioso, perché cela dietro di sé una storia travagliata e piena di svolte. In più occasioni nel corso dei decenni è passato dalla ribalta al dimenticatoio lunare di Ariosto. Facciamo luce sullo strumento seguendo un discorso, il più chiaro e logico possibile.

Partendo dal suo nome il primo personaggio da richiamare è Michael Faraday, celebre scopritore dell'induzione elettromagnetica, il quale ha dato il via ad un susseguirsi di nuove scoperte scientifiche sull'elettricità. La scienza dietro al nostro strumento è trattata a più riprese nei diversi ambiti quali la fisica e la chimica, senza tralasciare i legami tra strumenti diversi, accomunati da concetti fisici. Purtroppo o per fortuna l'apparecchio faradico non rientra tra quegli strumenti che hanno superato la prova del tempo ed è caduto in disuso, questo anche per il fatto che non possa essere considerato uno strumento indispensabile o di comprovata utilità all'uomo. Non esiste infatti alcuna evidenza scientifica riconosciuta del fatto che l'utilizzo di questo strumento porti beneficio al corpo umano. Questa  sua natura ha reso però la ricerca più avvincente e divertente  e ha posto sulla nostra strada innumerevoli fatti curiosi  e inusuali. 

Di per sé l'apparecchio faradico, al tempo della sua creazione (intorno al 1880), era pensato per curare malattie. Il fatto che la forza elettrica fosse ancora un' entità poco conosciuta, aveva portato alcuni scienziati a credere che con la semplice applicazione di una corrente al corpo di un paziente, si potessero magicamente risolvere patologie incurabili al tempo. Questa convinzione, unita alla speculazione, indusse schiere di ciarlatani a pubblicizzare lo strumento come la soluzione di ogni male e disagio, presentandolo in grado anche di risolvere il malumore della gente e testimoni lo sono i volantini pubblicitari dell'epoca, i quali, per quanto veniali, in alcuni casi riescono a suscitare una risata in chi li legge (per ridere). Per questo motivo lo strumento fu declassato a quack machine (lett. "apparecchio fasullo") nonostante i buoni intenti dei suoi inventori. Ci furono infatti tanti sviluppatori di apparecchi faradici a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il cui passaggio è ricordato dai numerosi brevetti rilasciati a riguardo in quei decenni, ma gli inventori riconosciuti furono Guillaume Duchenne e il suo allievo italiano Plinio Schivardi , i quali possedevano una nobile fiducia in quel che facevano. La loro idea fu poi brevettata e costruita in scala all'interno di stabilimenti industriali e pubblicizzata come abbiamo visto sopra. Per concludere questa trattazione prettamente storica dello strumento, col tempo esso venne oscurato da altre scoperte più innovative, ma soprattutto più lucrose, perché come sappiamo ormai bene, senza l'innovazione non si guadagna e una cosa vecchia non attrae più (questo spiega anche l'andamento della curva di utilizzo delle parole relative all'apparecchio nelle pubblicazioni negli anni: le parole nella storia). Infine il più moderno strumento, utilizzato tutt'ora, che ha un evidente e profondo legame con l'appareille faradique è l'elettrostimolatore (confronto tra antico e contemporaneo).

Ripercorriamo adesso invece le caratteristiche di questo oggetto a partire da un'immagine (i particolari vengono raffigurati meglio qui) di questa meraviglia:

Anche se può sembrare strano questo gioiellino è stato protagonista di tante storie e per questo possiamo trovarne testimonianze nel cinema, nei fumetti, nei francobolli oltre che nei libri  e manuali.

Particolarmente interessante è il film trattato nel link soprastante che contestualizza in maniera brillante, con una punta di ironia, il concetto di quack machines già citato. 

Ultima curiosità su cui ci siamo imbattuti nel percorso è il quantomeno singolare collegamento tra lo strumento e il romanzo horror Frankenstein. All'inizio di questo blog mai avrei potuto sospettare qualcosa di simile e la cosa lascia ancora più stupefatti se si mette a confronto la modesta popolarità dello strumento con la conoscenza a livello mondiale del mitico mostro resuscitato dalla morte.

Per contornare definitivamente questo strumento lo si è messo in relazione a tanti concetti e idee diverse per stabilire il grado di parentela e affinità che condividono o non condividono. Na abbiamo trattato con una  tassonomia e una mappa concettuale, lo abbiamo collegato, per quanto ci è stato possibile, a qualcosa di contemporaneo come le normative o un marchio. Infine abbiamo addirittura cercato e completato un manuale d'uso che potesse farci entrare meglio in contatto con esso (in maniera più giocosa è anche stato presentato un abbecedario dell'oggetto).

Con questo post si dichiara conclusa, per ora, la ricerca relativa all'apparecchio faradico. Ovviamente quando spunteranno nuove idee su come concepirlo ancora meglio, verranno pubblicati altri post. Grazie di avermi accompagnato in questo viaggio fin qua.



venerdì 18 dicembre 2020

UNA MAPPA CONCETTUALE

 





Una mappa concettuale come questa trasmette molte più informazioni di quelle che si ottengono solo dai nomi, perché si possono osservare le relazioni tra di esse ed eventualmente i rapporti di peso che hanno. In questa mappa concettuale sull'apparecchio faradico ho omesso i rapporti di peso perché solitamente essi sono dovuti a modelli matematici di cui non ho le competenze necessarie. Interessante rimane comunque osservare cosa influenza che cosa e se la relazione che sussiste tra due o più concetti è uni- o bidirezionale.

mercoledì 16 dicembre 2020

STEP #26: LA CHIMICA

 La chimica nello strumento è qualcosa che abbiamo più volte accarezzato ma mai analizzato. Essendo esso basato fondamentalmente sul principio fisico della conduzione elettrica, analizziamo questo fenomeno da un punto di vista chimico. All'interno di un conduttore metallico, quale è il rame usato nello strumento, è presente un "mare di elettroni" che proviene da tutti gli atomi che compongono il reticolo del solido. Nella tavola periodica la distinzione metallo-non metallo è fondamentale e dipende dal numero di elettroni presenti nell' orbitale più esterno al nucleo. Se non sapete molto come leggere o le informazioni che si possono ricavare da una tavola periodica cliccando qui verrete indirizzati al sito che ho pensato meglio riassumesse questi argomenti.

Quello che accade è che questi elettroni sull'orbitale più esterno risentono, oltre che dell'attrazione del nucleo, anche di una sorta di schermatura da parte degli elettroni negli orbitali più interni. Questo fa sì che la quantità di energia che serve per farli staccare dal nucleo è relativamente piccola e spontaneamente, anche solo per agitazione termica, essi si staccano dal reticolo e entrano a far parte di un flusso di elettroni che appartiene all'intero corpo metallico. L'oggetto globalmente rimane neutro, in quanto isolato, ma il fatto che esista una così grande quantità di carica mobile consente di far fluire facilmente corrente al suo interno e di fatto si comporta come un conduttore. 
Modellizzazione del mare di elettroni, il loro moto è caotico e dovuto all'agitazione termica ma se connesso ad un circuito il campo elettrico li porta ad allinearsi e muoversi sincronicamente verso la condizione a potenziale minore e il corpo si comporta da conduttore.

Caratteristica di tutti i metalli è quella di essere ottimi conduttori elettrici e termici, ognuno secondo le proprie capacità. 
Altro collegamento con la chimica possono essere eventuali reazioni di ossidazioni alle quali è sottoposta, in maniera evidente, la maggior parte dei metalli. Il rame, che è il conduttore più utilizzato per le applicazioni comuni, per l'ottimo rapporto costo-conducibilità, è facilmente soggetto ad ossidazione con la semplice esposizione agli agenti atmosferici, che cambiano il caratteristico colore marrone del rame puro in un verdino tendente all'azzurro. Esempio lampante è la "Statue of Liberty" a New York.


lunedì 7 dicembre 2020

STEP #25: COSE PERSONALI

 E' arrivato il momento di un post un po' più personale che riguardi me sotto tre punti di vista temporali diversi. Passato, presente e futuro. 

Sono andato alla ricerca di tre oggetti che possono, secondo me, rappresentarmi al meglio, sintetizzare ciò che pensavo di essere, che sono e che spero di essere in futuro:

- PASSATO:


Un banalissimo fumetto al quale sono molto affezionato, perché mi ha accompagnato per molti anni della mia vita e credo che abbia anche partecipato attivamente alla mia formazione. Il più grande pregio di questa cosa è l'avermi insegnato a sognare e che nulla è poi così difficile. 







- PRESENTE:


Cercando di non fare pubblicità di alcun tipo, la calcolatrice credo che riassumi sotto molti aspetti la mia situazione attuale e tutta la fatica e l'impegno che sto mettendo per portare avanti il mio sogno che, guarda caso, è nato leggendo fumetti.








- FUTURO:


Infine l'ultimo indizio sul mio sogno. Oltre ad avere significato simbolico di qualcosa di proiettato al futuro, attraverso questo oggetto si può vedere ciò che davvero vorrei fare più in là. Un misto tra sogno e concreto!

LE COSE NELLA LETTERATURA

  LA CHIAVE DI SARA: Come abbiamo visto in alcuni steps precedenti di questo blog, molto spesso le cose entrano pesantemente a far parte del...