giovedì 24 dicembre 2020

LA SINTESI FINALE: (un aiuto per orientarsi nel blog)

 L'Apparecchio Faradico è uno strumento tanto sconosciuto quanto curioso, perché cela dietro di sé una storia travagliata e piena di svolte. In più occasioni nel corso dei decenni è passato dalla ribalta al dimenticatoio lunare di Ariosto. Facciamo luce sullo strumento seguendo un discorso, il più chiaro e logico possibile.

Partendo dal suo nome il primo personaggio da richiamare è Michael Faraday, celebre scopritore dell'induzione elettromagnetica, il quale ha dato il via ad un susseguirsi di nuove scoperte scientifiche sull'elettricità. La scienza dietro al nostro strumento è trattata a più riprese nei diversi ambiti quali la fisica e la chimica, senza tralasciare i legami tra strumenti diversi, accomunati da concetti fisici. Purtroppo o per fortuna l'apparecchio faradico non rientra tra quegli strumenti che hanno superato la prova del tempo ed è caduto in disuso, questo anche per il fatto che non possa essere considerato uno strumento indispensabile o di comprovata utilità all'uomo. Non esiste infatti alcuna evidenza scientifica riconosciuta del fatto che l'utilizzo di questo strumento porti beneficio al corpo umano. Questa  sua natura ha reso però la ricerca più avvincente e divertente  e ha posto sulla nostra strada innumerevoli fatti curiosi  e inusuali. 

Di per sé l'apparecchio faradico, al tempo della sua creazione (intorno al 1880), era pensato per curare malattie. Il fatto che la forza elettrica fosse ancora un' entità poco conosciuta, aveva portato alcuni scienziati a credere che con la semplice applicazione di una corrente al corpo di un paziente, si potessero magicamente risolvere patologie incurabili al tempo. Questa convinzione, unita alla speculazione, indusse schiere di ciarlatani a pubblicizzare lo strumento come la soluzione di ogni male e disagio, presentandolo in grado anche di risolvere il malumore della gente e testimoni lo sono i volantini pubblicitari dell'epoca, i quali, per quanto veniali, in alcuni casi riescono a suscitare una risata in chi li legge (per ridere). Per questo motivo lo strumento fu declassato a quack machine (lett. "apparecchio fasullo") nonostante i buoni intenti dei suoi inventori. Ci furono infatti tanti sviluppatori di apparecchi faradici a cavallo tra il XIX e il XX secolo, il cui passaggio è ricordato dai numerosi brevetti rilasciati a riguardo in quei decenni, ma gli inventori riconosciuti furono Guillaume Duchenne e il suo allievo italiano Plinio Schivardi , i quali possedevano una nobile fiducia in quel che facevano. La loro idea fu poi brevettata e costruita in scala all'interno di stabilimenti industriali e pubblicizzata come abbiamo visto sopra. Per concludere questa trattazione prettamente storica dello strumento, col tempo esso venne oscurato da altre scoperte più innovative, ma soprattutto più lucrose, perché come sappiamo ormai bene, senza l'innovazione non si guadagna e una cosa vecchia non attrae più (questo spiega anche l'andamento della curva di utilizzo delle parole relative all'apparecchio nelle pubblicazioni negli anni: le parole nella storia). Infine il più moderno strumento, utilizzato tutt'ora, che ha un evidente e profondo legame con l'appareille faradique è l'elettrostimolatore (confronto tra antico e contemporaneo).

Ripercorriamo adesso invece le caratteristiche di questo oggetto a partire da un'immagine (i particolari vengono raffigurati meglio qui) di questa meraviglia:

Anche se può sembrare strano questo gioiellino è stato protagonista di tante storie e per questo possiamo trovarne testimonianze nel cinema, nei fumetti, nei francobolli oltre che nei libri  e manuali.

Particolarmente interessante è il film trattato nel link soprastante che contestualizza in maniera brillante, con una punta di ironia, il concetto di quack machines già citato. 

Ultima curiosità su cui ci siamo imbattuti nel percorso è il quantomeno singolare collegamento tra lo strumento e il romanzo horror Frankenstein. All'inizio di questo blog mai avrei potuto sospettare qualcosa di simile e la cosa lascia ancora più stupefatti se si mette a confronto la modesta popolarità dello strumento con la conoscenza a livello mondiale del mitico mostro resuscitato dalla morte.

Per contornare definitivamente questo strumento lo si è messo in relazione a tanti concetti e idee diverse per stabilire il grado di parentela e affinità che condividono o non condividono. Na abbiamo trattato con una  tassonomia e una mappa concettuale, lo abbiamo collegato, per quanto ci è stato possibile, a qualcosa di contemporaneo come le normative o un marchio. Infine abbiamo addirittura cercato e completato un manuale d'uso che potesse farci entrare meglio in contatto con esso (in maniera più giocosa è anche stato presentato un abbecedario dell'oggetto).

Con questo post si dichiara conclusa, per ora, la ricerca relativa all'apparecchio faradico. Ovviamente quando spunteranno nuove idee su come concepirlo ancora meglio, verranno pubblicati altri post. Grazie di avermi accompagnato in questo viaggio fin qua.



venerdì 18 dicembre 2020

UNA MAPPA CONCETTUALE

 





Una mappa concettuale come questa trasmette molte più informazioni di quelle che si ottengono solo dai nomi, perché si possono osservare le relazioni tra di esse ed eventualmente i rapporti di peso che hanno. In questa mappa concettuale sull'apparecchio faradico ho omesso i rapporti di peso perché solitamente essi sono dovuti a modelli matematici di cui non ho le competenze necessarie. Interessante rimane comunque osservare cosa influenza che cosa e se la relazione che sussiste tra due o più concetti è uni- o bidirezionale.

mercoledì 16 dicembre 2020

STEP #26: LA CHIMICA

 La chimica nello strumento è qualcosa che abbiamo più volte accarezzato ma mai analizzato. Essendo esso basato fondamentalmente sul principio fisico della conduzione elettrica, analizziamo questo fenomeno da un punto di vista chimico. All'interno di un conduttore metallico, quale è il rame usato nello strumento, è presente un "mare di elettroni" che proviene da tutti gli atomi che compongono il reticolo del solido. Nella tavola periodica la distinzione metallo-non metallo è fondamentale e dipende dal numero di elettroni presenti nell' orbitale più esterno al nucleo. Se non sapete molto come leggere o le informazioni che si possono ricavare da una tavola periodica cliccando qui verrete indirizzati al sito che ho pensato meglio riassumesse questi argomenti.

Quello che accade è che questi elettroni sull'orbitale più esterno risentono, oltre che dell'attrazione del nucleo, anche di una sorta di schermatura da parte degli elettroni negli orbitali più interni. Questo fa sì che la quantità di energia che serve per farli staccare dal nucleo è relativamente piccola e spontaneamente, anche solo per agitazione termica, essi si staccano dal reticolo e entrano a far parte di un flusso di elettroni che appartiene all'intero corpo metallico. L'oggetto globalmente rimane neutro, in quanto isolato, ma il fatto che esista una così grande quantità di carica mobile consente di far fluire facilmente corrente al suo interno e di fatto si comporta come un conduttore. 
Modellizzazione del mare di elettroni, il loro moto è caotico e dovuto all'agitazione termica ma se connesso ad un circuito il campo elettrico li porta ad allinearsi e muoversi sincronicamente verso la condizione a potenziale minore e il corpo si comporta da conduttore.

Caratteristica di tutti i metalli è quella di essere ottimi conduttori elettrici e termici, ognuno secondo le proprie capacità. 
Altro collegamento con la chimica possono essere eventuali reazioni di ossidazioni alle quali è sottoposta, in maniera evidente, la maggior parte dei metalli. Il rame, che è il conduttore più utilizzato per le applicazioni comuni, per l'ottimo rapporto costo-conducibilità, è facilmente soggetto ad ossidazione con la semplice esposizione agli agenti atmosferici, che cambiano il caratteristico colore marrone del rame puro in un verdino tendente all'azzurro. Esempio lampante è la "Statue of Liberty" a New York.


lunedì 7 dicembre 2020

STEP #25: COSE PERSONALI

 E' arrivato il momento di un post un po' più personale che riguardi me sotto tre punti di vista temporali diversi. Passato, presente e futuro. 

Sono andato alla ricerca di tre oggetti che possono, secondo me, rappresentarmi al meglio, sintetizzare ciò che pensavo di essere, che sono e che spero di essere in futuro:

- PASSATO:


Un banalissimo fumetto al quale sono molto affezionato, perché mi ha accompagnato per molti anni della mia vita e credo che abbia anche partecipato attivamente alla mia formazione. Il più grande pregio di questa cosa è l'avermi insegnato a sognare e che nulla è poi così difficile. 







- PRESENTE:


Cercando di non fare pubblicità di alcun tipo, la calcolatrice credo che riassumi sotto molti aspetti la mia situazione attuale e tutta la fatica e l'impegno che sto mettendo per portare avanti il mio sogno che, guarda caso, è nato leggendo fumetti.








- FUTURO:


Infine l'ultimo indizio sul mio sogno. Oltre ad avere significato simbolico di qualcosa di proiettato al futuro, attraverso questo oggetto si può vedere ciò che davvero vorrei fare più in là. Un misto tra sogno e concreto!

domenica 29 novembre 2020

STEP #24: LE PAROLE NELLA STORIA



Google fornisce un formidabile strumento per rendere le proprio ricerche ancora più interessanti. E' possibile accedere ad una raccolta di tutte le ricorrenze negli anni, delle parole nei vari testi pubblicati nella lingua selezionata per la ricerca. Il sito è Google Ngram Viewer e cliccando questo link arriverete alla ricerca che ho riportato solo forma di immagini statiche qua sotto.




 
Nella seconda foto ho voluto soffermarmi sull'anno 1880, il quale è forse uno dei più significativi per quel che riguarda il fine di questo blog. Vorrei far notare il maggior uso che in quegli anni si faceva della parola "galvanic" rispetto a Faraday, il grande inventore. Nei post precedenti mi sono già soffermato più volte sul confronto del termine galvanico e faradico e abbiamo notato come nelle pubblicità si facesse meno difficoltà ad usare qualcosa che sfruttava corrente galvanica piuttosto che faradica. Abbiamo avuto la conferma, almeno dal punto di vista letterario di questa supposizione e a questo punto penso sia importante anche scoprirne il motivo. Restate sintonizzati!!!

sabato 28 novembre 2020

STEP #23: LA NORMATIVA

Le normative sono regole e standard alle quali qualunque prodotto o servizio deve attenersi per questioni di sicurezza, salute, uniformità, ecc. Non esistono normative per ogni oggetto, ma inerenti ad ogni classe di oggetti. Nel nostro caso, essendo che ci troviamo in ambito elettroterapico, quindi uso della corrente per motivi medicali, dobbiamo attenerci alle normative IEC 60601-1-2:2014+AMD1:2020 CSV.
Per non allungare troppo questo post ho riportato il link del sito IEC in cui se ne parla. Per i curiosi consiglio di andare a leggerlo!


martedì 24 novembre 2020

STEP #22: UN MANUALE D'USO

 Sebbene avessi dato già dato qualche elemento su come si usi lo strumento nello step #05 e sia facile intuire qualcosa semplicemente vedendolo, è bene che si delucidi in modo chiaro e univoco il metodo con cui si dovrebbe utilizzarlo. Questo è particolarmente importante visto che è un oggetto di uso medico e infatti mi sono appoggiato a diverse riviste mediche specializzate in elettrostimolazione.

Ovviamente si inizia con il far accomodare il paziente su un lettino o su una sedia a seconda delle necessità e dalla locazione del muscolo interessato. Si attacca l'apparecchio alla corrente (o meno a seconda che abbia già integrata una batteria o no)*. Dopodiché si procede con l'applicazione degli elettrodi sui muscoli dell'area interessata in modo tale che NON facciano contatto tra loro. Successivamente si accende l'apparecchio, si introducono i dati quali frequenza, intensità (e tempo)*. Per concludere si avvia la sessione e si lascia lavorare lo strumento monitorando ovviamente la situazione. Finita l'applicazione di corrente, che può essere ripetuta più volte spaziata da altrettante pause, si scollegano gli elettrodi dal corpo del paziente e li si lavano e asciugano, per questioni igieniche, si stacca l'apparecchio dalla presa elettrica se necessitava di alimentazione esterna e si ripone lo strumento al sicuro nella sua scatola.

* Ho voluto mettere tra parentesi alcuni passaggi in modo tale da rendere questo post valido sia come manuale d'uso dell'apparecchio faradico che dell'elettrostimolatore. Le parti tra parentesi sono attuabili solo per il secondo.

BIBLIOGRAFIA:

-http://www.lanzonifisioterapia.it/terapie/faradica.html


lunedì 23 novembre 2020

STEP #21: I FUMETTI

 Ebbene sì è possibile anche trovare strumenti nei fumetti e non solo quelli famosi e di uso quotidiano ma anche strumenti scientifici più rari. Questo può facilmente essere intuito dal fatto che i fumetti devono stupire, intrattenere incuriosire con stori e di fantasia e sensazionali. E quale metodo migliore di giustificare fatti assurdi ed eccezionali se non quella di usare macchinari fantascientifici ed esperimenti futuristici in cui praticamente tutto è possibile? Sebbene non abbia trovato esplicito riferimento al nostro strumento, ci  si può facilmente ricondurre ad esso pensando a fumetti in cui l'eroe in questione deve affrontare un nuovo supercattivo che spara scariche elettriche dalle braccia, come quello qua sotto...


Oppure un eroe creato in laboratorio, volutamente od accidentalmente...


Volendo strizzare un po' l'occhio ai famosi ciarlatani dell'800 di cui abbiamo parlato diverse volte, in fin dei conti le loro promesse non sono tanto diverse dalle storie che troviamo nei fumetti. Possiamo considerarli ironicamente degli storyteller antidiluviani sebbene il loro vero intento fosse più volgare dell'intrattenere appassionati lettori.


domenica 22 novembre 2020

STEP #20: IL MARCHIO

 Un marchio è sostanzialmente un simbolo della cosa, argomento sviluppato nello step #06, ma più concreto. E' una raffigurazione, anche fisica, che riesce a ricondurmi ad esso, alla sua origine. Un esempio lampante può essere la mela morsicata, marchio/logo della "Apple", colosso tecnologico americano. Similmente possiamo ricondurre il nostro apparecchio faradico al logo di un'azienda che negli ultimi decenni dell'800 lo produceva. Purtroppo non basta, perché di quelle aziende quasi tutte sono scomparse e le rimanenti sono mutate rendendo il loro collegamento con il nostro strumento poco chiaro (cercherò di riportare comunque almeno un marchio di quest'ultime). Possiamo allora collegare il nostro strumento ad uno degli enne-mila simboli e marchi utilizzati per indicare la corrente elettrica. Oggigiorno questi simboli li troviamo anche in casa in un generico contatore e perfino sugli elettrodomestici, quindi non è inequivocabilmente associabile all'apparecchio e quindi questi simboli non bastano. Ho pensato dunque di incrociarli, ovvero di riportarli entrambi, in modo da fare un'intersezione tra le due provenienze e circoscrivere il campo proprio sull'apparecchio faradico. Ecco cosa ho trovato:

 -Aziende che lo producevano:

Mawson&Swan Catalogue (Catalogo di prodotti dell'azienda in cui si vede il marchio)
McIntosh Electrical (in giallo il marchio)
-Simboli corrente elettrica:

Cartello di pericolo per via di elevate correnti elettriche

Simboli con cui si identificano le componenti circuitali 


STEP #19: ABBECEDARIO

 Consiste nel collegare ogni lettera dell'alfabeto allo strumento attraverso una parola che inizi per quella lettera:

  • A: Apparecchio;
  • B: Batteria;
  • C: Circuito;
  • D: Duchenne;
  • E: Elettrodi;
  • F: Faraday;
  • G: Galvanico;
  • H: Hotel;
  • I: Intensità (di corrente);
  • L: Lambda (Lettera greca usata di solito per indicare la densità lineare di carica)
  • M: Muscoli;
  • N: Nervi;
  • O: Osteopatia;
  • P: Plinio;
  • Q: Quack;
  • R: Rocchetto;
  • S: Stimolazione;
  • T: Trattamento;
  • U: Ustione (se mal applicato il passaggio di corrente può portare ad ustioni);
  • V: Voltaggio;
  • Z: Zinco (viene usato per la galvanizzazione dei metalli ed è usato come rivestimento di alcune batterie);

lunedì 16 novembre 2020

STEP #18: IL FRANCOBOLLO

Mi piace intendere i francobolli come dei mezzi per esaltare i più grandi momenti dell'umanità e/o i personaggi che ne hanno influenzato l'evoluzione. In questo senso una collezione di francobolli può essere identificata come una storia a fumetti della cultura mondiale, sono gli highlights del passato e ovviamente qualcuno che possa riguardare il nostro strumento è stato stampato.
Sebbene non esistano francobolli specificamente sull'apparecchio faradico, ne esistono di molti dedicati allo scienziato da cui prende il nome o alla branca della medicina a cui appartiene.
-Micheal Faraday Stamp:

- Osteopathic Medicine Stamp;
L'osteopatia è un sistema di assistenza alla saluta complementare alla medicina classica, il quale si basa sul contatto manuale per la valutazione, l'analisi ed il trattamento della persona. Molto utilizzata è l'elettroterapia come trattamento manuale e quindi mi è sembrato sensato ricordare questo collegamento tra osteopatia e strumento, attraverso questo francobollo.


STEP #17: I BREVETTI

Ripercorriamo le innovazioni più importanti dello strumento rivendicate dagli inventori che si sono succeduti nei decenni e che hanno brevettato le proprie idee. In ordine cronologico troviamo i seguenti brevetti le cui specifiche in inglese sono riportate nei documenti a fine post:

  1.  Il 30/05/1871 viene confermato nel USA il brevetto a vita numero US115518A in favore di James W. Powell il quale ha apportato modifiche innovative alle macchine faradiche ed elettromagnetiche;
  2.  Il 04/07/1871 viene rilasciato il brevetto a vita numero US116695A a favore di Luis Drescher il quale ha inventato e migliorato gli apparecchio galvano-faradici per scopi medici;
  3. Il 02/11/1886 viene rilasciato il brevetto della durata di 7 anni numero US352084A di nuovo a Luis Dresher per aver reso l'apparecchio faradico anche portatile;
  4. Brevetto numero US419731A rilasciato il 21/01/1890 della durata di 7 anni a favore di L.T. Stanley il quale ha brevettato una batteria faradica portatile con sempre lo scopo di applicare questa corrente al corpo umano;
  5. Brevetto numero US543003A rilasciato a J.R.Etter della durata di diciassette anni il 23/07/1895 per aver inventato una versione migliorata dell'apparecchio faradico che è portatile e con corrente regolabile. L'obiettivo rimane la cura di disturbi muscolari e non, "risolvibili" con trattamenti di questa macchina;
  6. Brevetto numero US765150A rilasciato il 12/07/1904 della durata di 17 anni anni a J.W. Shryogk che ha creato una macchina per elettroterapie che sfrutta la corrente faradica, ma che è in grado di trasformarla in alternata o di invertirne la polarità.
Da questo brevetto in avanti il nostro apparecchio inizia ad avvicinarsi sempre più all'attuale elettrostimolatore attraverso piccole e continue migliorie. Per non rendere questo post troppo pesante mi fermo a 6 brevetti, ma la ricerca continua. Il mio consiglio e di continuare a cercare su www.googlepatents.com immettendo le chiavi di ricerca "(faradic instruments) after:priority:18000101 language:GERMAN,ENGLISH".

DOCUMENTI:

  1. US115518A: pag.1, pag.2. Descrizione;
  2. US116695A: pag.1, pag.2, pag,3 pag.4, Descrizione;
  3. US352084A: Immagine. Descrizione;
  4. US419731A: Immagine. Descrizione;
  5. US543003A: Immagine. Descrizione;
  6. US765150A: pag.1, pag.2. Descrizione;



STEP #16: ANATOMIA

Non essendo riuscito a trovare una vista esplosa del mio oggetto ho cercato immagini semplici ed esplicative come quelle dello step #02 dove si potessero vedere bene le componenti e le ho modificate in modo da rendere univoca l'identificazione degli elementi

La rappresentazione proviene dal link che potete cliccare qui, la quale originariamente era senza le scritte che ho aggiunto con paint. Le descrizioni delle singole componenti sono già state trattate nel post #03 (glossario) al quale rimando per ulteriori informazioni. Sotto riporto una foto dello strumento aperto, dove si possono identificare le stesse componenti:


STEP #15: I NUMERI DELLA COSA

Una curiosità che ho trovato carino esplorare sono i possibili enti numerici che posso trovare sullo strumento o ai quali esso può essere facilmente ricondotto.
Partendo dai primi, sebbene non sia facile individuarli per mezzo di fotografie, sul rocchetto di Ruhmkorff di alcuni esemplari sono presenti diverse tacche numerate utili a regolare lo strumento prima dell'utilizzo.

Altri strumenti invece più sofisticati e moderni presentano manopole e interruttori numerate, basti pensare ai moderni elettrostimolatori.
Volevo soffermarmi su altre cifre significative come per esempio il tempo, la durata dei trattamenti e delle singole irrorazioni di corrente.
Stando ai manuali odierni una seduta con corrente faradica dovrebbe durare dai 10 ai 15 minuti e dovrebbero essere tenute quotidianamente. Le scariche si alternano: una di 1-2 secondi, pausa di 4-5 secondi e ricomincia.
Altri numeri si rifanno alla corrente faradica che lo strumento utilitzza la quale ricordiamo deve rimanere tra i 50 e i 100 Hz (step #05).
Infine mi piace ricordare Plinio Schivardi anche in questa sezione, in particolare il suo libro a cui ho dedicato un post specifico. Nelle pagine che ho riportato si fa riferimento a diversi costi, quindi numeri, riguardo i materiali con cui si può produrre un apparecchio faradico "by yourself".


STEP #14: LA TASSONOMIA della cosa


 Una tassonomia è per definizione un insieme di concetti che è organizzato gerarchicamente in modo da inquadrare in maniera precisa provenienza e collegamenti concettuali dell'oggetto o del concetto preso in esame. Nel nostro caso ho provato a farlo anche per il nostro oggetto.




Questa è se vogliamo una sorta di riassunto della ricerca fatta finora, avendo omesso per ragioni di spazio altri nomi, tra cui quello degli inventori. Questa tassononia di incentra soprattutto sull'idea stessa che ha portato alla costruzione dell'apparecchio faradico, a partire da Faraday stesso.

venerdì 13 novembre 2020

PUBBLICITA' : Per ridere

Mi sono particolarmente divertito nel riportare quelle vecchie pubblicità mendaci sull'apparecchio, al punto che ho voluto riportare, in un post dedicato, un passo del libro: "La Genération Humaine" scritto da Witkowski nel 1881. Esso racconta di un famigerato hotel londinese aperto dal dr. Graham, il quale sosteneva che una notte nel suo hotel bastava a riaccendere la virilità spenta e a risolvere problemi di impotenza dei soggiornanti. L'autore, ovviamente, non risparmia critiche e scambia affabilmente occhiatine al lettore. Di seguito riporto l'articolo in francese e la sua traduzione:

Traduzione:

- Secondo i suoi sostenitori, l'elettricità produrrebbe dei risultati meravigliosi. A Londra, nel 1780, il dr. Graham fece costruire un magnifico hotel che chiamò "Tempio della Salute"  dove egli riattivava la virilità spenta per mezzo di un fluido elettrico. Ecco dal "Courrier de l'Europe" citato da Debay, qualche curioso dettaglio sulle procedure di questo abile specialista:


" I personaggi più distinti e più istruiti dichiarano di non avere mai visto nulla che possa essere paragonato all'eleganza che regna nel Tempio dove si ascoltano delle piacevoli musiche, dove la luce riflessa produce dei bellissimi effetti e dove si respirano dei profumi deliziosi. Il Dr. Graham raccomanda sopratutto molta moderazione nei sacrifici offerti al dio di questo Tempio che è l'Imene. Letti meravigliosi detti letti magneto-elettrici, destinati a risvegliare gli organi assopiti e a provocare intensi piaceri in persone ormai spente, sono installati in sontuosi appartamenti tappezzati di tappeti persiani e guarniti di pitture erotiche. Questi letti sono sostenuti da sei piedi di cristallo e coperti di drappi di satin porpora con frange blu-celeste. In una stanza vicina si trova la macchina da cui esce il fuoco celeste che dei conduttori invisibili conducono ai letti; le persone che vi sono sdraiate si sentono avvolte da una fiamma così vivificante che anche le donne più frigide fremono sotto i dardi del desiderio e gli uomini ormai caduti nell'esaurimento delle forze virili a causa dell'abuso di piaceri, riprendono il loro primitivo vigore; anche le coppie sterili  vi trovano la fecondità e le coppie logorate dagli anni ritrovano le brucianti ubriacature della giovane età...."  Mettendo in conto  le esagerazioni di questo brano, si può concludere che una tale messa in scena ha potuto, indipendentemente dall'elettricità, stimolare l'immaginazione più refrattaria ai piaceri dell'amore.

BIBLIOGRAFIA:

- J.G. WITKOWSKI, La Genération Humaine, Parigi: Libraire Lauwereiens, 1881.

- Storia dell'elettroterapia;

STEP #13: LA PUBBLICITA'

In questo post voglio riportare annunci pubblicitari il cui protagonista indiscusso è il nostro oggetto, distinguendo due tipi di pubblicità: quelle volte a invogliare l'acquisto dello strumento e quelle che invece cercano di vendere un trattamento dello stesso. 

Una mia considerazione personale è che la prima tipologia di advertisement sia più genuina della seconda per il fatto che il vendere lo strumento si limita ad elencarne le specifiche e le varie funzionalità senza aggiungere niente a quello che effettivamente è, perché l'uso che ne si farà una volta acquistato sta al cliente e non a chi lo sta vendendo, mentre nel secondo caso molti ciarlatani motivano la necessità di sottoporsi ai trattamenti che vendono, inventando paroloni e rimandi immotivati a leggi fisiche.

Pubblicità per scopi commerciali:

Pubblicità per trattamenti:

Per quanto riguarda questo secondo tipo di pubblicità ho trovato quelle riguardanti le batterie galvaniche e non faradiche. Ho spiegato in un post precedente perché penso sia giusto accomunarle in questo caso (vedasi confronto galvanico-faradico).



Queste "cinture" si propongono di curare patologie quali nervosismo, stress, debilitazione, insonnia, reumatismi, problemi al fegato o ai reni, debolezza fisica, impotenza, perdita di memoria, passo storpiato e problemi generali di salute o spossatezza. E' abbastanza chiaro come sia impossibile che una macchina sola riesca a curare così tante patologie così tanto disconnesse tra loro. Ritengo che questi inserti pubblicitari riassumano al meglio tutto il gruppo delle quack machines.


STEP #12: NEL CINEMA

 Grazie ad aiuti da parte di collaboratori e conoscenti ho trovato un film che "calza a pennello" con tutto quello che riguarda l'apparecchio faradico e il contesto nel quale è nato e si è sviluppato. Il film intitolato originariamente "The road to Wellville" (in italiano "Morti di salute") è un film comico-drammatico del 1994 basato su un fatto realmente accaduto che riguarda una clinica di salute aperta dal dr. John Harvey Kellogg chiamata Battle Creek Sanitarium. In questa clinica, Kellogg (che è l'inventore degli omonimi cereali) si proponeva di curare i pazienti che potevano soffrire di vari disturbi con metodi poco convenzionali e di dubbia efficacia come: irrigazione colonica, stimoli elettrici, astinenza sessuale, esercizio fisico e vegetarianesimo. Ci sono alcuni aspetti da discutere:

Locandina del film

- Il titolo: il quale forse in italiano meglio riesce ad esprimere la critica che si vuol muovere alla società, ovvero quella di voler subito curarsi in qualunque modo possibile, anche per inezie, con metodi non comprovati. "Qualunque cosa pur di star bene". Il parallelo con le nostre già tanto citate quack machines è ovvio (altrimenti cliccate qui per leggere il post dedicato).

- Le scene: durante le due ore di proiezione cinematografica si passano in rassegna tutti i bizzarri macchinari  utilizzati nella clinica per effettuare diagnosi e tentarne una cura. In termini di stimolazione elettrica, per circa 3 minuti, il protagonista è sottoposto ad un sorta di bagno con elettrostimolazione per mezzo di una macchina che ha fantastiche analogie con l'apparecchio faradico. 

Il protagonista (sulla destra) e un altro paziente che si sottopongono al cosiddetto "bagno sinusoidale"

Particolare della macchina che sfrutta una corrente sinusoidale (alternata) la quale, ricordiamo, se assume valori di 50 Hz è appunto corrente faradica.





giovedì 12 novembre 2020

Confronto faradico-galvanico e relatives:

 Andando avanti nella mia ricerca ho notato che molto spesso l'aggettivo "faradico" e "galvanico" si riferiscono ad uno stesso settore. Non sto dicendo che siano intercambiabili tra loro, perché comunque fanno riferimento a due cose sostanzialmente diverse, ma se vengono riferiti all'ambito dell'elettroterapia e delle sue applicazioni tutto sommato possiamo notare diverse caratteristiche che condividono.

Innanzitutto esistono sia la corrente faradica che quella galvanica, le differenze sono notevoli. La corrente galvanica ha un flusso continuo e lungo con densità elettrica compresa tra i 0.3-0.5 mA/cm^2 (milliAmpére su centimetro quadro)  e le sedute elettroterapiche che la utilizzano durano circa 10-20 minuti. La corrente faradica invece ha una frequenza dai 50 ai 100 Hz (Hertz=1/secondi) ed è rapida nella sua variazione. 

Nonostante queste differenze ritengo lecito accomunarle in alcuni passaggi del blog per i seguenti motivi.

-Entrambe le correnti vengono utilizzate in elettroterapia per la stimolazione muscolare e in molti casi vengono applicate insieme.   

-Negli ultimi decenni dell'800  oltre alla comparsa dell'apparecchio faradico e del corrispettivo apparecchio galvanico, nacquero strumenti per l'elettrostimolazione galvano-faradica.

-Entrambi i trattamenti non hanno alcuna evidenza scientifica della loro utilità e agli albori della scoperta di Faraday molti venditori osannavano le loro proprietà a fini speculativi. 

A conclusione di queste considerazioni ritengo utile riunire, per determinati aspetti, i due aggettivi trattandoli come sinonimi.

giovedì 5 novembre 2020

STEP #11: I COSTRUTTORI

 Abbiamo già accennato al fatto che diverse case costruttrici si fiondarono nel fiorente mercato delle macchine elettromediche. Tralasciando le "quack machines", siccome abbiamo già parlato degli inventori, cercherò di fare un elenco delle companies e dei pionieri che più hanno operato nel settore e i quali strumenti sono arrivati a noi ancora oggi.

- McIntosh Electric;

- Maison & Swan;

-Shutts & Walters Co;

- Roche Electric;

- Keystone Electric Company;

- Shall & Son;

- Ditta Chardin (già citata precedentemente);

Tra i costruttori indipendenti è giusto citare Ari Davis e il Dr. Jerome Kidder i quali hanno unito gli sforzi in America per costruire apparecchi faradici i quali hanno goduto di notevole successo.

Mi piacerebbe in futuro dedicare un post solo per le immagini degli apparecchi relativi alle singole industrie

FONTI:

-http://www.electrotherapymuseum.com/Museum18001900_Galvanism_Faradism.htm

STEP #10: I LIBRI (CURIOSITA')

 Parlando nello specifico del manuale di Schivardi, durante le mie ricerche mi sono imbattuto in un fatto simpatico e curioso sul motivo della sua stesura. Una buona sezione del libro è occupata da una spiegazione completa su come costruirsi da sé un apparecchio faradico. Questo perché, come può sembrare intuitivo, uno strumento del genere all'epoca veniva a costare parecchio e quindi molti medici evitavano di comprarlo. Secondo Schivardi questa era una mancanza a cui porre assolutamente rimedio e decise di svelare i "segreti di fabbrica" al pubblico con tanto di indicazioni su costi eventuali delle singole parti, nozioni di elettrotecnica e descrizioni di ogni manovra manuale da fare. 

Non so se perché è una decisione molto lontana dal nostro modo di pensare o cosa, ma ho apprezzato molto questo aspetto di uno dei due inventori del nostro strumento e ho deciso di riportare i passi in cui se ne parla.

Pagine 1-2:

Pagine 3-4;

Pagine 5-6;

Pagine 7-8;


STEP #10: I LIBRI

BIBLIOGRAFIA:

- Plinio SCHIVARDI, Manuale teorico pratico di elettroterapia, Milano: Editori della Biblioteca, 1864.
- Bequerelle A. Trattato sulle applicazioni dell'elettricità alla terapia medica e chirurgica,, Parigi: 1860.
- Onimus E. e Legros C, Trattato sull'elettricità medica, Parigi: Alcan, 1888.
- Habrick C. e Gernet R, Unter Strom zur Geschichte der Elektrotherapie Katalog, Ingolstadt: Museo            Deutschen Medizinstorische, 2001.
- Zimmer M, Anestesia locale da correnti galvaniche e faradiche. Prime applicazioni chirurgiche. Storie      di scienza medica. Vol. 36, pag. 31-53.

Esistono inoltre tantissii cataloghi di aziende dell'epoca che vendevano strumenti galvanici e faradici per l'elettroterapia con abbinati i manuali d'istruzione. Di seguito riporto alcuni di questi con le rispettive pagine in cui se ne parla (allego rispettivi link per i più curiosi):

- Keystone Electric Company Electro-terapeutic Appliance catalog (pag 23);
- Electrotherapy With Wm Meyers XXX Wall Plate/ Galvanic Faradic Battery (pag 2);

domenica 1 novembre 2020

STEP #09: GLI INVENTORI

Come abbiamo già detto il contesto storico era quello subito successivo alla scoperta di Faraday del 1831. La comunità scientifica alla strenua ricerca di applicazioni sempre più disparate è arrivata anche al campo dell'elettroterapia. Qui il francese Guillaume Duchenne (1806-1875) ha speso molti anni della sua vita a studiare gli effetti delle correnti faradiche sulla contrazione muscolare con sue versioni dell'apparecchio faradico. A continuare il suo lavoro fu il suo allievo e seguace italiano Plinio Schivardi (1833-1908) che sviluppò ulteriormente lo strumento, non riuscendo però a dimostrare mai in modo convincente l'efficacia dei suoi trattamenti. La summa dei suoi studi è raccolta nel suo libro in due edizioni intitolato: Manuale teorico pratico di elettroterapia - Editori della biblioteca - Milano 1864.

Essendo che lo strumento sfrutta il particolar modo anche il rocchetto di Ruhmkorff mi sembra quantomeno appropriato citare anche gli inventori di questa componente, ovvero: Nicholas Callan e Antoine Masson.

FOTOGRAFIE:

 
Guillaume Duchenne 

 
Manuale tecnico pratico di elettroterapia, Plinio Schivardi

STEP #08: I MATERIALI

Questo post a differenza di quello riservato alle singole componenti dello strumento, come il post #03, si incentra sulle caratteristiche intrinseche dei materiali usati per produrlo. Sicuramente una delle più importanti è la conduzione dell'elettricità, e qual miglior materiale del rame per rappresentarla. 
Tutti i metalli hanno ottime proprietà di conducibilità elettrica, ma il prescelto per molti decenni fino ancora ad adesso è stato il rame, per via dell'ottimo rapporto prezzo/conducibilità. 
Questa caratteristica deriva dalla struttura molecolare condivisa tra i metalli. Infatti gli orbitali dei propri atomi sono provvisti di buche di potenziale sufficientemente piccole da consentire agli elettroni di staccarsi e viaggiare di atomo in atomo per tutta la lunghezza del corpo metallico. Ciò che accade sostanzialmente all'accensione della corrente su un filo conduttore è il passaggio ininterrotto di un fiume di elettroni che cercano di raggiungere la situazione a più basso potenziale possibile.
Con questo non voglio dire che il nostro strumento sia fatto solo di rame, cosa ovviamente falsa e pericolosa, ma sono convinto che non ci sia materiale migliore del rame per rappresentarlo. Il resto dello strumento sfrutta materiali diversi per questioni di tipo funzionale, estetico e pratico. 

STEP #07: IL MITO

Giovanni Aldini fu un noto fisico e accademico italiano nato nel 1762 e che ha vissuto il periodo della scoperta della corrente elettrica. Egli era nipote del celebre Luigi Galvani cha ha dato nome alla corrente da lui scoperta (quella galvanica e abbiamo già detto qui che a volte galvanico e faradico possono essere accomunati). La cosa per cui Aldini forse era ed è più conosciuto sono i suoi spettacoli pubblici in cui stimolava elettricamente cadaveri di persone e animali per scopi scientifici. Egli era inoltre convinto che con la semplice elettricità fosse possibile resuscitare dalla morte, idea da cui prenderà poi spunto il celebre Mary Shelley per il suo romanzo "Frankenstein". Concludo questo breve preambolo evidenziando il rapporto che questo personaggio e il suo lavoro hanno con l'apparecchio faradico. Quest'ultimo si proponeva di curare molteplici patologie, mentre Aldini credeva di resuscitare addirittura dalla morte; Il nostro strumento sfrutta corrente faradica, Aldini quella galvanica. Entrambi non hanno alcuna evidenza scientifica comprovata.

Il mito collegato è un particolare avvenimento del 1803 nella città di Londra. Nelle sue carceri Aldini trovò un uomo definito dallo stesso, per alcuni motivi non specificati, quello perfetto per i suoi esperimenti, George Forster. Il carcerato fu condannato a morte per i reati commessi e impiccato (particolare importante, perché si era soliti decapitare i condannati a morte, cosa che però non avrebbe consentito ad Aldini di effettuare i propri esperimenti, per questo si dice anche che il fisico avesse corrotto i giudici sul tipo di esecuzione). Dopo la morte di Forster, Aldini organizzo uno spettacolo pubblico con il cadavere e una grossa pila galvanica. Riuscì, elettrificando il corpo, a ristabilire alcuni funzioni fisiologiche tra cui la respirazione e il battito cardiaco, seppur mantenendo inalterata la condizione di morte celebrale. Il pubblico rimase sconvolto e tra questi, in particolare, il suo assistente morì nella notte per via di un infarto causato dallo shock di quanto visto poche ore prima. Alcuni però riportano una vicenda dei fatti diversa e che ha dell'oscuro con sé. Secondo alcuni testimoni, in assenza di Aldini il cadavere si sia risvegliato e abbia trovato l'assistente davanti a sé... lascio l'immaginazione del lettore continuare lo scenario. 

Raffigurazione degli esperimenti di Giovanni Aldini sui cadaveri


sabato 31 ottobre 2020

STEP #06: IL SIMBOLO


La simbologia riferita alla nostra cosa è sicuramente recente e particolare. Prime iconografie dell'oggetto si hanno a partire dalla fine del 1800. L'apparecchio divenne il SIMBOLO delle cure miracolose, infatti sebbene non sia stata ancora provata alcuna delle sue proprietà curative, si registrarono diversi casi di guarigioni sensazionali e del tutto spontanee, attribuite più all'effetto placebo che al trattamento. Molti ciarlatani sfruttarono questo fatto e le aspettative della gente per creare le cosiddette "quack machines" ovvero apparecchi fasulli, forti in presenza scenica, ma poveri di tutto il resto. Eccone un esempio:

 
                                                            
Questa è una sedia per la faradizzazione generale proposta dalla ditta Chardin di Parigi. Si noti come sia disegnata apposta per rendere chiaro il suo utilizzo e per incutere timore nel paziente che avrebbe dovuto sedervisi. E' abbastanza evidente che la suggestione unita alle scariche elettriche generate dal Rocchetto di Ruhmkorff posto sotto la seduta, fossero in grado di illudere il paziente (qui sotto in una caricatura del tempo) sul funzionamento della terapia.

N°83 della serie "Elettricità"  della casa editrice Chocolat Guerin-Boutron all'inizio del XX secolo.

FONTI:




lunedì 26 ottobre 2020

STEP #05: IL PRINCIPIO FISICO

 

Questo post è complementare a quello pubblicato precedentemente sullo step #04 e si incentra sul funzionamento fisico dello strumento:

Con l'applicazione degli elettrodi sul muscolo che si intende stimolare si fa passare corrente faradica pulsante con frequenze diverse a seconda degli effetti che si intendono ottenere sul muscolo stesso: la frequenza di 100 Hz (faradica 2) è prevalentemente vasodilatante e iperemizzante, la corrente faradica a 50 Hz (faradica 1) ha azione prevalentemente eccitomotoria. Oltre i 100 Hz si osservano effetti anestetici e/o prettamente neurologici. 

Al giorno d'oggi non si usa più la corrente puramente faradica ma quella che viene definita come "corrente neofaradica". La differenza sostanziale è che mentre la prima, essendo pulsante, alternava onde positive a quelle negative, la seconda filtra la corrente scartando le onde negative ponendo un diodo in serie all'anodo dell'apparecchio.

Per rendere più fruibile la lettura ho evitato di aggiungere ridondanti formule fisiche e spiegazioni di elettrotecnica che comunque potete approfondire tramite i link allegati.

STEP #04: LA SCIENZA

Come accade per ogni scoperta ormai, l'operato di Faraday subito pervase tutte le discipline scientifiche, concretizzandosi in nuovi strumenti sperimentali. Così accadde anche per il nostro nobile apparecchio che ha avuto il compito di impersonare, se vogliamo, Faraday stesso nella branca medica dell'elettroterapia .

Quest'ultima, sviluppatasi negli ultimi decenni del XIX secolo, è sempre stata di dubbia efficacia ma si è  posta l'obiettivo di portare beneficio al paziente sottoponendo i muscoli interessati a corrente continua composta da onde della durata massima di 1 ms (millisecondo), pulsante, chiamata appunto corrente faradica. 

Solo recentemente l'elettroterapia è tornata in auge e sebbene ancora non sia stata provata inequivocabilmente la sua assoluta utilità, si stanno compiendo sforzi consistenti e con solide basi teoriche per stabilirlo con certezza.

Per specifiche ulteriori, di tipo fisico, sulle correnti faradiche e sull'elettroterapia lascio i link dello step #05 del mio blog e le bibliografie per approfondimenti personali.

BIBLIOGRAFIA: 

http://www.amber-ambre-inclusions.info/nuova%20elettroterapia.htm

- http://web.tiscalinet.it/fisioterapista/terapie/faradica.html


CONFRONTO TRA ANTICO e CONTEMPORANEO:

Ho voluto inserire questo piccolo spazio tra i vari step per paragonare il nostro "coso" com'era una volta e come è diventato. Non nascondo un attaccamento affettivo più radicato per quello originale...




apparecchio faradico Apollo Medical Apparatus

domenica 25 ottobre 2020

STEP #03: IL GLOSSARIO

Il nostro oggetto ha diverse varianti come già detto nello step #02 ma esse si diversificano principalmente nelle specifiche elettriche delle parti assemblate o nel numero di componenti di uno stesso tipo. Le tipologie degli elementi rimangono sostanzialmente invariate e sono:

  • Rocchetto di Ruhmkorff: È un tipo di trasformatore a bobina utilizzato per produrre impulsi ad alta tensione partendo da una sorgente di corrente continua a bassa tensione.
  • Interruttore: lamina metallica vibrante per aprire e chiudere rapidamente il circuito primario.
  • Elettrodi: o interfacce biofisiche, monopolari nella stragrande maggioranza degli apparecchi, sono diffusori di campo magnetico 
  • Contenitore: o scatola, che tenga insieme le varie componenti e renda pratico lo spostamento dell'apparecchio.
  • Varistore: che consenta di variare l'intensità di corrente che scorre fino agli elettrodi, aumentando o diminuendo la resistività delle resistenze.


STEP #02: L'IMMAGINE

 



L'esaltazione per le applicazioni medico-pratiche della nuova forza scoperta, quale l'elettricità, ha portato diversi scienziati seri e ciarlatani a produrre varianti sempre più numerose del nostro oggetto. Ho voluto riportare come immagine questo particolare modello perché credo che nella sua semplicità si possano cogliere al meglio le sue parti e forse può farci riflettere ancora una volta su come qualcosa di grande e potente possa celarsi all'interno di piccole "botti".

STEP #01: IL NOME: DEFINIZIONE

 Nel 1831 Michael Faraday scoprì i fondamenti dell'induzione elettromagnetica e il modo di produrre impulsi elettrici che potevano avere un impiego in Medicina, specialmente nella diagnosi e nella stimolazione muscolare.

A partire dal 1840 l'apparecchio faradico (chiamato anche generatore faradico) fu il primo elettromedicale utilizzato a scopo diagnostico e terapeutico. Oltre a professionisti seri e innovatori nel campo degli apparecchi faradici si sono poi affiancati schiere di ciarlatani che, forti delle loro pseudoscienze, hanno puntato più sul guadagno che sugli effettivi benefici terapeutici.

Dopo che queste pratiche vennero messe all'oscuro dalla allettante scoperta dei raggi X, nel nuovo millennio, l'interesse verso apparecchi che sfruttano la corrente faradica (ormai neofaradica) a scopo medico si è riacceso.

FONTI:

STEP #01: IL NOME: L'APPARECCHIO AROUND THE GLOBE

Come ci si può aspettare da un oggetto di tipo scientifico, la sua diffusione è stata world-wide e ogni popolazione ha etichettato quello che per noi è il cosiddetto apparecchio faradico secondo la propria cultura:

  • Appareils faradiques (in lingua francese);

  • Faradic instrument (in lingua inglese);

  • Aparato farádico (in lingua spagnola);

  • 法拉第儀器 (in lingua cinese tradizionale);

  • фарадеевский аппарат (in lingua russa);

  • جهاز فارديك (in lingua araba);

STEP #01: IL NOME: ETIMOLOGIA DELLA "MIA" COSA

Il nome dello strumento in esame è composto di due termini la cui origine etimologica è fornita di seguito:

Apparécchio s. m. [der. di apparecchiare]: Nell'uso tecnico e scientifico, complesso di elementi di varia natura, meccanici, elettrici, ecc., coordinati in modo da costruire un dispositivo atto ad un determinato scopo.

Fàradico agg. [dal nome di M. Faraday ]: In elettrologia e nelle sue applicazioni, termine usato per indicare riferimento alla capacità elettrica, ed è allora sinonimo di capacitivo, oppure al fenomeno dell'induzione elettromagnetica (corrente f., corrente indotta a bassa frequenza) e, in elettroterapia eccitabilità f., risposta all'esame elettrodiagnostico.

Ho evidenziato la parte sulla corrente faradica e sull'elettroterapia perché il nostro strumento, come vedremo, sfrutta proprio questa corrente per le terapie. 

BIBLIOGRAFIA:

-https://treccani.it/vocabolario/faradico/

-https://treccani.it/vocabolario/apparecchio/




LE COSE NELLA LETTERATURA

  LA CHIAVE DI SARA: Come abbiamo visto in alcuni steps precedenti di questo blog, molto spesso le cose entrano pesantemente a far parte del...